Il Lavoro e la Vita, nell'Epoca delle Pandemie

 

Alcuni conoscenti si chiedono con insistenza: "ma da dove è venuto fuori questo virus? È venuto fuori dal nulla, è tutto un complotto, l'hanno creato i Cinesi, è un'arma degli Americani..."

Mi fanno sorridere, sono persone che non hanno un reale contatto con la realtà, non la vivono per davvero, e si accorgono dei cambiamenti solo a cose fatte, quando la realtà stessa entra prepotentemente nelle loro vite, e senza chiedere il permesso.
Non lo hanno ancora capito: l'epoca delle Pandemie è appena cominciata.
 
La cosa peggiore che si possa fare, nei momenti di confusione, è affidarsi al senso comune, alle ideologie più disparate e interessate, dando credito a chiunque non abbia un minimo di titolo (ufficiale e non) per aprir bocca, specie a chi parla NON per condividere certezze o riflessioni personali, ma per ricevere consensi (anche elettorali) generati dalla diffusione di odi e fobie sociali. E non sono pochi gli spacciatori di paura, soprattutto in chi ha interesse a raccogliere voti per le prossime elezioni, a qualunque costo.
 
Dicevo: siamo nell'epoca della grandi pandemie, e questo cambierà tutto, scopriamo perché.
La nostra è una società capitalistica matura, che va sostituendosi progressivamente ai pochi spazi rurali ancora rimasti, dove gli uomini sono ancora divisi da chilometri di terre e la densità abitativa è poco sopra lo zero. Scene del generale ormai fanno parte solo del passato, di epoche pre-mussoliniane, quasi feudali. Ogni anno 50 milioni di persone abbandonano i campi e si uniscono alla popolazione urbana, la città sta lentamente ma inesorabilmente "mangiando" la campagna, formando o rinforzando nuclei urbani, e le grandi aziende agricole prendono il posto delle vecchie famiglie di coltivatori.
 
In una simile dinamica di spopolamento delle campagne e allargamento della popolazione urbana, l'integrazione tra gli individui ed i mercati di accresce a dismisura, avvicina gli uomini anche a distanze continentali, e contribuisce a formare nei fatti un unico enorme mercato mondiale.
Oramai non c'è sviluppo se non "insieme", non è più possibile "farsi da soli", vivere da eremiti, autoprodursi ciò che serve da vivere: nella società capitalistica, per la prima volta (se pensiamo alle precedenti epoche: primitive, schiaviste e feudali), possiamo sopravvivere solamente attraverso gli altri, siamo totalmente interdipendenti, e nessuno più è un'isola nel sistema produttivo mondiale.
 
Accendiamo i nostri PC con energia elettrica prodotta in altre regioni, se non proprio in altri Stati (Francia, Svizzera, Croazia...) recuperandola attraverso flussi transfrontalieri, ci riscaldiamo e cuciniamo con il gas coltivato in giacimenti russi, inglesi o magrebini, ci vestiamo con jeans che fanno il giro del mondo per una lavorazione completa, acquistiamo su Amazon prodotti senza nemmeno sapere chi è il negoziante e da dove proviene la merce, ormai neanche più il fruttivendolo sotto casa vende prodotti della sua terra, ovunque si acquistano banane, ananas, mango, avocado... Il mondo intero entra in casa nostra, nel nostro pugno attraverso uno smartphone.
 
Tutto questo sviluppo però ha anche delle conseguenze.
Le vecchie potenze mondiali sono appesantite dal fardello del Welfare, che pesa come un macigno nella competizione internazionale, frena gli sviluppi e gli investimenti, e non c'è storia a combattere contro chi ha un Debito Pubblico sotto al 60% (come vari paesi del "BRICS", Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), non ha nemmeno dei sindacati, ed ha appena avviato le prime forme di Welfare. E' chiaro che nella contesa mondiale, le vecchie potenze mondiali (come l'Europa, l'America, il Giappone) devono rinunciare a qualcosa per alleggerirsi... e tra i vari fardelli di cui ci è liberati in fretta, abbiamo anche la Spesa Sanitaria, gli investimenti in Previdenza.
 
Ed è proprio così che il "virus dell'imprevidenza" prende piede nel 2019, dopo diversi tentativi "falliti" negli ultimi 20 anni in tutto il mondo dalla combinazione di: una maggiore interazione umana, e una scarsa prevenzione sanitaria, un mix esplosivo.
 
Abbiamo sentito parlare della Mucca Pazza, di Influenza Suina, della Sars, della Mers, tutti timidi tentativi di espansione di epidemie che non avevano ancora da parte loro il terreno fertile per superare le barriere degli stati e dei continenti. Cos'è cambiato negli ultimi 20 anni? È cambiato il mondo, la società si è integrata ancora di più, molto di più, col risultato che un virus con una già grande infettività, il COVID-19, è riuscito ad colpire oltre 50 milioni di soggetti in 200 stati nel giro di un'anno, almeno secondo i dati ufficiali... Oggi diversamente da ieri, il terreno è perfetto, e lo sarà inevitabilmente ancora di più domani per le pandemie: questa società sempre più densa di persone, dove i rapporti sociali sono sempre più intrecciati gli uni agli altri, è lo sfondo giusto per la tempesta perfetta. L'epoca delle Pandemie è appena cominciata. E cambierà il mondo, rapporti umani compresi.
 
Non dobbiamo pensare che questa sia l'ultima delle Pandemie che fermano il mondo, ce ne saranno altre in futuro, è inevitabile. E non serve la sfera di cristallo, non dobbiamo fantasticare sull'avvenire e prevedere gli eventi... basta leggere capire il presente: la previdenza è un costo che molti paesi NON sentono di dover affrontare, o NON POSSONO permettersi di affrontare, non al livello che servirebbe. La Sanità è un costo enorme... e aumenterà sempre di più nelle vecchie potenze, perchè sono anche le potenze con la popolazione... più vecchia! Gli anziani hanno un peso maggiore per la Sanità rispetto ai giovani, non parliamo poi delle pensioni. E gli anziani negli ultimi 3 anni di vita costano di Sanità più che in tutti gli anni precedenti. È chiaro che se la vita si allunga, la piramide demografica si inverte, e i costi aumentano. Siamo all'inverno demografico, un fenomeno che non si invertirà, e di cui sentiremo sempre più il gelo.
 
Sono stati spesi 6.700 Miliardi di Dollari per fronteggiare una crisi, e solo 10 Miliardi di Dollari per trovare un vaccino... è chiaro che c'è qualcosa che non va.
Anzi, stanno cercando tanti vaccini! Sì perchè non dimentichiamoci che il vaccino è sempre una merce, e il primo che lo crea lo brevetta, e rende più difficile la vita ai competitor.
Nell'epoca delle Pandemie, si fa più attenzione a curare le malattie e creare vaccini, che a prevenirle, che a lavorare sulla salute delle persone. Non si prospetta un futuro roseo...
 
 
Penso a varie cose ultimamente, ed ho deciso di condividere alcune riflessioni personali:
  • C'è chi parla del fatto che la gente perderà l'abitudine a stringersi la mano o a darsi il bacio sulla guancia, beh vedremo come andrà a finire, certo è che queste forme di distanziamento stanno cambiando le forme in cui ci salutiamo, e varie altre abitudini di vita.
  • Alcune aziende basate sulle grandi aggregazioni, rischiano seriamente di fallire: Cinema, Teatri, Arene, Palestre e Centri Sportivi, Sale Bingo, Discoteche, e c'è la possibilità che questa crisi possa letteralmente decretare la fine dell'esistenza di determinate attività. Un domani potrebbero scomparire i Cinema, ma ci pensate? Non è scritto da nessuna parte, ma ricordiamoci che siamo nell'epoca delle Pandemie...
  • Con la chiusura di vari spazi di aggregazione (al di fuori delle Chiese, quelle non le chiudono mai, mortacci loro!), la socialità VERA è ridotta all'osso, ed è stata quasi totalmente sostituita dalla fredda virtualità degli schermi, e dall'immediatezza di una comunicazione senza impegno, che vede nella tecnologia la possibilità di parlare senza dover per forza stancarsi un minimo per stare assieme, viaggiare per ritrovarsi nello stesso posto. E gli argomenti della comunicazione stessa finiscono per diventare sempre più banali.
  • Credo che molte aziende dovranno essere fondate o adeguate per vivere anche durante una Pandemia (nemmeno sopravvivere, vivere proprio), anche in tempi di crisi, dovranno essere "imprese ragionate" e non tentativi a casaccio, per riuscire a sopravvivere in quello che gli ingegneri definiscono il "worst case", il caso peggiore. Questa è la situazione in cui ci troviamo, questo è il caso peggiore: quello in cui il governo ti impone di chiudere, e nonostante tutto devi trovare un canale di vendita ancora aperto per non lasciar affondare la tua nave, con tutto l'equipaggio (sì perchè sei responsabile anche per il loro destino).
  • L'immediatezza della comunicazione non lascia più spazio per la riflessione, che è "lenta", stancante, ha i suoi tempi, e anche se è "al passo coi tempi", non riesce a star dietro alle mode, che sono troppo rapide per attendere la riflessione. Ed è così che la novità ha maggior valore della verità, che l'opinione rapida del singolo ha più valore di chi ha studiato la scienza per anni, che un post scritto di getto su Facebook ha più valore di un lungo articolo ragionato e revisionato a più riprese.
  • Una serie di mestieri e di abilità potrebbero scomparire per sempre. Mi viene in mente che, con la caduta dell'impero romano e la fine del sistema schiavistico in Europa, una serie di abilità sono andate perse, esempio: come creare una catapulta (!), come allevare le murene in cattività, come creare archi d'osso, e molte altre abilità del passato. Certo... oggi potremmo vivere tranquillamente senza queste e molte altre abilità, ma fa riflettere che nel 2020, dopo oltre mezzo millennio, non siamo stati più capaci di recuperare queste abilità, di allevare murene come facciamo per i salmoni. Dopo secoli di scienza, abbiamo perso definitivamente alcune capacità e conoscenze, che erano in mano agli schiavi, i veri ingegneri del passato, in certi casi.
  • Per una frazione della popolazione, il lavoro non sarà più in ufficio coi colleghi, ma a casa propria, a distanza, ed è facile immaginare i ricaschi sul piano degli stipendi: "puoi lavorare da casa? Allora ti servono meno soldi." Se nell'Inghilterra di un secolo e mezzo fa, l'introduzione del cotone (al posto della lana) e delle patate (al posto del pane) determinò riduzioni salariali (erano beni peggiori qualitativamente, ma più economici), m'immagino cosa succederà con lo smart working in alcune aziende, e cos'altro accadrà dove il tasso di sindacalizzazione era già ridicolo, se i sindacati (specie italiani), incapaci come non mai, vorranno portare avanti azioni di "unione" verso lavoratori che si trovano ognuno a casa propria...
  • Prima il lavoro da casa era visto come una cosa da sfigati, da chi non ha neanche i soldi per aprirsi un ufficio, meglio ancora su strada, mentre oggi invece il lavoro da casa è smart, è intelligente, è veloce, è quasi figo. Com'è facile rivestire le stesse identiche cose di abiti diversi, com'è facile fare scelte differenti quando le fanno anche TUTTI gli altri, com'è facile prendere scelte differenti quando non sono differenti affatto, com'è facile agire ANCHE senza avere le palle per prendere una decisione, e lasciare che sia il mercato e la società a decidere come e dove devi lavorare. Perchè non è stato valutata prima questa forma di lavoro? Questione di produttività inferiori, o di mentalità ristretta? E attenzione, NON dico che sia meglio lo "smart working", non mi importa proprio in questo ragionamento, la questione è che oggi si fa presto a dire smart, è facile accodarsi alle scelte dalla maggioranza, molto più difficile è essere l'avanguardia e proporre una forma di lavoro simile in tempi non sospetti. Tutti geni, oggi.
  • BEATI quelli che lavorano da casa, perchè almeno la metà dei lavoratori NON potrà farlo. Tutti a riempirsi la bocca di questa parola, smart working, di questo concetto, ma come la mettiamo con i metalmeccanici dell'industria? Avviteranno bulloni da casa manovrando dei droni in fabbrica? Non credo proprio... Come la mettiamo coi lavoratori della Sanità? Cureranno i pazienti con lo smartphone? Oppure staranno in prima linea a combattere e a farsi il culo, mentre molti altri lavorano in pantofole vantando questa grande "scelta di vita"? E chi produce il cibo, chi produce vestiti... chi PRODUCE, non potrà farlo da casa, dovrà farlo in aziende, SEMPRE e comunque. Perchè è facile vendere chiacchiere da casa, far consulenza, vendere infoprodotti e corsetti vari, mentre chi tiene in piedi questa società rischia anche la vita ogni giorno, e per lui non è cambiato assolutamente niente sul posto di lavoro, anzi diciamo che dovrà fare le stesse cose di prima, con più difficoltà di prima. Gli smart workers sono dei privilegiati, e dovrebbero tenerlo a mente più spesso, specie quando parlano con così grande leggerezza del lavoro altrui.
  • Piramide demografica italiana

    Nelle vecchie potenze, con tassi di natalità da estinzione, e una Pandemia vasta come quella attuale, le persone saranno ancora più sole. In Italia ogni coppia ha mediamente 1,34 figli, praticamente 2 donne hanno 1 figlio ed una donna ne ha due, questa è la situazione attuale. Per la cronaca, se una coppia non sforna almeno un'altra coppia e poco più (cioè tassi di natalità di almeno 2,1 figli a famiglia, considerando anche la mortalità infantile), la popolazione decresce senza sosta. È matematico, è una successione strettamente decrescente, non si scappa. Nemmeno con l'immigrazione degli ultimi anni in Italia si è più riusciti ad aumentare il numero totale di abitanti, e l'Italia è anche il secondo paese più "vecchio" al mondo dopo il Giappone (1,25 figli per coppia), stiamo messi proprio male. La nostra è una generazione di figli unici che non hanno nessuno con cui giocare, non esistono più gli zii, i cugini, non hanno più nessuno della loro età. Molti di noi non hanno ancora idea di cosa stanno perdendo: non vedremo più le grandi comitive di amici come in passato, "...Gli anni delle immense compagnie, Gli anni in motorino sempre in due..." sono morti con gli 883. E gli anziani? Se non ci sono più fratelli e sorelle a fare i turni per badare a loro, questi saranno inevitabilmente abbandonati in casa loro o negli Ospizi, le grandi famiglie plurigenerazionali del passato hanno lasciato il posto a genitori single e anziani vedovi e soli. I nonni non sono più una ricchezza, sono una palla al piede per la famiglia e per il Welfare. È una generazione di persone sole, e col COVID-19 queste sono ancora più sole, sarà più difficile avere degli amici VERI e non quelli Social, e saremo tutti ancora meno sociali.

  • Altro che "basta immigrati", avremmo bisogno di almeno il doppio degli immigrati! Da qui ai prossimi anni, verranno a mancarare alcuni milioni di persone nelle fasce degli abili al lavoro, di conseguenza, mancheranno milioni di persone all'industria e al commercio, e l'economia italiana rischia una paralisi. L'immigrazione attuale non basta, nonstante le posizioni politiche di qualche imbecille elettorale, gli "immigrati" (termine neutro, che ha assunto negli anni quasi esclusivamente una valenza dispregiativa, e razzista) sono le energie che mancano agli italiani, oramai invecchiati e snob... Tutti i mestieri umili, low skilled, sono monopolio della manodopera straniera, l'agricoltura, l'edilizia, il trasporto... col COVID-19 rischiamo di ridurre tutti questi flussi di manodopera, e bloccare l'intera economia. E a differenza dei "vecchi" italiani, gli immigrati sono giovani, energici, NON prendono ancora la pensione, non risucchiano soldi, anzi, ne generano col loro lavoro, con le loro tasse (sì perchè gli evasori veri sono gli italiani) loro contribuiscono a pagare le pensioni degli italiani. Questa è la verità, che gli italiani dovrebbero baciare i piedi agli immigrati. In Giappone stanno facendo addirittura accordi con l'India per importare forza lavoro, PAGANO (in soldi e tecnologia) per avere dei giovani, loro, i giapponesi, da sempre razzisti e xenofobi, oggi fanno carte false per limitare questo dissanguamento demografico che pone il Giappone nella scomoda posizione di cercare altrove i propri lavoratori, il Giappone, il paese più vecchio del mondo. Un terzo dei giapponesi ha oltre 65 anni, ci sono svariate coppie che scelgono di sposarsi e di non fare figli. Il COVID-19 amplierà le contraddizioni già presenti, cambierà il futuro.
  • Già mi immagino le discriminazioni in sede di selezione del personale, per chi si è diplomato o laureato dal 2019 in poi. Il 2020? Pessima annata! Diplomi regalati, corsi di laurea semplificati per non ridurre la produzione di forza lavoro specializzata, e non precludere l'accesso dei vari consumatori al sempre verde "mercato dei titoli". Ho paura che si preferiranno gli studenti che hanno terminato gli studi prima del 2020, per sicurezza, mentre chi verrà dopo potrebbe essere scartato perchè... più sfortunato. Ad essere onesti, saranno sfortunati tutti, perchè le assunzioni in tempi di crisi sono sempre a condizioni peggiorative. Quando c'è la grana, ce n'è un po' per tutti, ma quando manca... più sei in basso nella piramide, e più pagherai per tutti quelli sopra di te.
  • Le pensioni future non varranno nulla. Una volta c'erano 2-3 lavoratori per ogni singolo pensionato, e pagare le pensioni non era un problema, ma con la piramide demografica rovesciata, che da "piramide" diventa più un "fungo" (nell'immagine precedente), il problema c'è eccome, perchè non ci sono abbastanza soldi per pagare le pensioni, e le conseguenze le sappiamo benissimo: riduzione dell'importo futuro della pensione, e aumento dell'età pensionabile, ancora e ancora. Gli anziani saranno quasi sempre poveri, anzi poverissimi. E scordiamoci i tempi andati in cui lo Stato ti regalava anni di lavoro, scordiamoci le generazioni di baby-pensionati, quei tempi sono andati, morti e sepolti.

 

Ho scritto quest'articolo non per lanciare soluzioni o diffondere pessimismo,
ma per proporre degli interrogativi, per offrire degli spunti di riflessione.

 

Non me la sento di offrire soluzioni, ci sono altri là fuori migliori di me, che sapranno dare consigli più affidabili, e riflettere con cognizione di causa.

Sì perchè servirebbe una riflessione VERA su ciò che sta accadendo, sui tempi che stiamo vivendo, una riflessione poggiata su una base realmente scientifica, per tracciare una rotta verso il futuro, partendo dalla comprensione del presente, senza cadere vittima delle ideologie luddiste (https://it.wikipedia.org/wiki/Luddismo), ecologiste, ambientaliste, terzomondiste, senza voler portare indietro la ruota della storia, che va avanti SEMPRE in una sola direzione, a volte lentamente che quasi non ce ne accorgiamo, e sembra che il mondo sia sempre uguale, altre volte invece è un vortice che sconvolge tutti, e te ne accorgi solo quanto la ruota della storia finisce contro la porta di casa tua, sfondandola.

Non me ne vogliano quelli che pensano di cambiare il mondo piantando alberelli e stipulando contratti di energia elettrica da sole fonti rinnovabili, e non servono a nulla i cortei ecologisti e le accuse di Greta Thumberg verso i vari governi, non serve farsi il bagno nell'Amuchina per uscire da questa situazione, nè affidarsi a vecchi e nuovi ciarlatani mediatici, cronicamente incapaci e poveri di risposte e di soluzioni.

Perchè i talk show e le sparate sui social non sono abbastanza, anzi non valgono nulla. Perchè le poche mazzette elargite da Stato e Regione per condizionare le proprie clientele politiche non sono abbastanza, non risolvono la questione. Lo smart working non è la soluzione, la didattica a distanza non è la soluzione. Tutti questi rimedi e palliativi non sono nulla di fronte alla vastità del mondo che ci circonda e all'immensità dei problemi che saremo chiamati ad affrontare, con sempre maggiore urgenza.

Ma il futuro lo scriviamo da oggi. E non mi preoccupano gli errori di battitura.